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dal 28 Marzo al 4 Aprile 2010

9a SETTIMANA MONDIALE della Diffusione in Rete Internet nel MONDO de

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Rassegna Stampa - L'Argomento di Oggi 2010-02-17

Il presidente Usa parlando nel primo anniversario dell'approvazione del piano di stimolo

Obama: "Il pacchetto di aiuti all'economia ha evitato la catastrofe"

Salvati almeno due milioni di posti di lavoro negli Stati Uniti e ad evitata una recessione ancora più pesante

Saranno costruite in Georgia, operative nel 2016-2017

Obama sblocca fondi per due centrali nucleari dopo 30 anni di stop nel settore

Prestiti per 8,3 miliardi di dollari. "Basta essere bloccati nel vecchio dibattito destra-sinistra"

dovrebbe creare 3.500 posti di lavoro - di cui 800 permanenti - e fornire energia a 1,4 milioni di persone.

In tutto le risorse dovrebbero quindi arrivare a 54 miliardi di dollari: budget sufficiente a costruire sei o sette centrali (i costi stimati per ognuna sono tra gli 8 e i 10 miliardi).

In America ci sono 104 reattori nucleari in 31 stati che generano circa il 20% dell'energia elettrica usata nel paese, cioè il 70% di quella considerata pulita.

Il prezzo dell'energia, in Italia, resta decisamente più alto che nel resto d'Europa in termini assoluti e, a parte nel caso scandinvao, di variazione percentuale rispetto all'anno scorso.

La media di

63, 72 euro/MWh italiani si confronta con i

38,85 euro tedeschi (-40,9%), i

43,01 francesi (-37,8%), i

36,96% spagnoli (-42,6%) e

35,02 scandinavi (-21,7%).

Reattori nucleari fermi, la Francia torna a comprare energia dopo 27 anni

17 novembre 2009 In ottobre la Francia è stata importatrice di elettricità per la prima volta dall'inverno 1982-83.

Lo ha reso noto Rte (Reseau de Transport d'Electricité), controllata del gruppo pubblico elettrico Edf. Tradizionalmente esportatrice grazie al suo imponente parco nucleare, la Francia nel solo mese di ottobre ha acquistato 458 Gwh a causa dei numerosi fermi dei reattori nucleari, per incidenti o operazioni di manutenzione.

I 58 reattori (che coprono il 75% del fabbisogno del paese) hanno segnato un calo dell'8,9% della produzione di energia rispetto ad un anno prima,

così come le centrali idroelettriche hanno accusato una flessione del 19,7% della produzione a causa delle deboli pioggie.

ST

DG

Studio Tecnico

Dalessandro Giacomo

41° Anniversario - SUPPORTO ENGINEERING-ONLINE

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Il Mio Pensiero (Vedi il "Libro dei Miei Pensieri"html PDF ):

 

AVVENIRE

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2010-02-17

17 Febbraio 2010

UN ANNO DOPO

Obama: "Catastrofe evitata

grazie agli aiuti all'economia"

Il "piano di stimolo non è stata una decisione politica facile da prendere" ma "non agire avrebbe portato a una catastrofe". Lo ha detto il presidente americano Barack Obama, sottolineando che "grazie al piano di

stimolo, una nuova Depressione non è più una possibilità". Il maxi-piano di stimolo da 787 miliardi di dollari compie oggi un anno.

Il piano di stimolo "sta funzionando": senza oltre 2 milioni di americani in più sarebbero senza lavoro. Lo ha detto il presidente americano Barack Obama, impegnandosi a "fare tutto il possibile" per far sì che l'economia americana torni a girare. Il piano di stimolo da 787 miliardi di dollari compie oggi un anno.

Il governo americano è entrato nell'economia "per dare una spinta temporanea, ma è il settore privato che alla fine dovrà spingere la crescita". Lo ha detto il presidente americano Barack Obama, dicendosi preoccupato per le difficoltà di bilancio di diversi stati. Difficoltà che potrebbero tradursi in ulteriori licenziamenti. Obama, celebrando il compleanno del piano di stimolo da 787 miliardi di dollari, ha precisato che "mai si era visto un piano di tali dimensioni, e che si muovesse a tale velocità".

 

 

 

 

 

CORRIERE della SERA

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2010-02-18

Il presidente Usa parlando nel primo anniversario dell'approvazione del piano di stimolo

Obama: "Il pacchetto di aiuti

all'economia ha evitato la catastrofe"

Salvati almeno due milioni di posti di lavoro negli Stati Uniti e ad evitata una recessione ancora più pesante

Il presidente Usa parlando nel primo anniversario dell'approvazione del piano di stimolo

Obama: "Il pacchetto di aiuti

all'economia ha evitato la catastrofe"

Salvati almeno due milioni di posti di lavoro negli Stati Uniti e ad evitata una recessione ancora più pesante

Barack Obama lascia la sua firma all' "International Brotherhood of Electrical Workers" a Lanham, in Maryland (Epa)

Barack Obama lascia la sua firma all' "International Brotherhood of Electrical Workers" a Lanham, in Maryland (Epa)

NEW YORK - Ha funzionato il piano di stimoli all'economia da 787 miliardi di dollari, in quanto ha scongiurato il rischio che gli Stati Uniti sprofondassero nella depressione. È questa la convinzione del presidente Usa Barack Obama, secondo cui il piano ha creato o salvato due milioni di posti di lavoro.

Nel discorso sullo stato dell'economia, Obama ha aggiunto che la ripresa è in atto e l'obiettivo è creare per quest'anno un milione e mezzo di posti di lavoro. Il presidente Obama ha sottolineato: "A un anno di distanza, constatiamo che è soprattutto grazie al piano di stimoli all'economia che una seconda depressione non rappresenta più una eventualità. Noi abbiamo agito perché non farlo avrebbe condotto alla catastrofe". Obama ha giustificato lo stato d'animo di molti americani i quali non percepiscono la ripresa economica trovandosi a fronte di un tasso di disoccupazione che resta poco sotto del 10%: "Milioni di americani sono ancora senza lavoro. Altri milioni si stanno dando da fare per trovarlo. Tutto ciò non si percepisce certo come una ripresa. Me ne rendo conto".

Redazione online

17 febbraio 2010

 

 

 

2010-02-17

Saranno costruite in Georgia, operative nel 2016-2017

Obama sblocca fondi per due centrali nucleari dopo 30 anni di stop nel settore

Prestiti per 8,3 miliardi di dollari. "Basta essere bloccati nel vecchio dibattito destra-sinistra"

Saranno costruite in Georgia, operative nel 2016-2017

Obama sblocca fondi per due centrali nucleari dopo 30 anni di stop nel settore

Prestiti per 8,3 miliardi di dollari. "Basta essere bloccati nel vecchio dibattito destra-sinistra"

Obama nel centro di sviluppo per le energie pulite (Reuters)

Obama nel centro di sviluppo per le energie pulite (Reuters)

WASHINGTON - L'amministrazione Usa ha dato il via libera a prestiti garantiti per 8,3 miliardi di dollari (6,1 miliardi di euro) per la costruzione di due centrali nucleari a Burke, in Georgia. L'annuncio è stato ufficializzato dal presidente Barack Obama in visita in un centro per lo sviluppo di energie pulite presso Washington. "Dobbiamo costruire una nuova generazione di impianti energetici puliti e sicuri", ha detto Obama, ricordando che si tratta dei primi investimenti per l'energia nucleare dopo 30 anni di stop. Verrà utilizzata una legge del 2005 che autorizza il dipartimento dell'Energia a emettere prestiti in garanzia fino a 18,5 miliardi di dollari per progetti che aiutino la riduzione del gas serra. Gli impianti saranno ultimati tra il 2016 e il 2017. I due reattori dovrebbero generare energia per 1,4 milioni di persone e creare 3 mila nuovi posti di lavoro di cui 850 permanenti. 

FUTURO -"So bene che quest'annuncio verrà accolto da qualcuno con favore da qualcun'altro con forti dissensi", ha detto il capo della Casa Bianca. "Ma voglio mettere l'accento su un punto: anche se ci sono opinioni diverse, queste non possono impedirci di fare passi avanti. Su una questione come quella energetica che condiziona la nostra economia, la nostra sicurezza e il futuro del nostro pianeta, non possiamo continuare a essere bloccati nel vecchio dibattito tra destra e sinistra, tra ambientalisti e imprenditori". Obama ha spiegato che "una sola centrale atomica consente di tagliare 16 milioni di tonnellate di CO2 rispetto a un impianto a carbone. È come togliere dalla strada 3,5 milioni di auto".

PIANO ENERGETICO - Gli investimenti per le due nuove centrali fanno parte di un ampio piano per l'efficienza energetica annunciato da Obama, tra il quale sono compresi 130 milioni di dollari in cinque anni per migliorare l’efficienza energetica degli edifici e allo stesso tempo stimolare la crescita economica a livello locale.

 

16 febbraio 2010(ultima modifica: 17 febbraio 2010)

 

 

REPUBBLICA

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2010-02-17

Discorso del presidente Usa ad un anno dal varo delle misure anticrisi

"Abbiamo salvato posti di lavoro ma la strada è ancora lunga"

Economia, Obama rivendica il suo piano

"Catastrofe evitata, adesso tocca ai privati"

Secondo un sondaggio la popolarità del leader è in calo

Economia, Obama rivendica il suo piano "Catastrofe evitata, adesso tocca ai privati"

ROMA - "Senza stimoli, l'economia sarebba andate verso verso la catastrofe". Barak Obama rivendica così le misure economiche varate per arginare la difficilissima situazione americana. Quel maxi-piano di stimolo da 787 miliardi di dollari che oggi compie un anno. "Non è stata una decisione politica facile da prendere - dice il presidente Usa - ma non agire avrebbe portato a una catastrofe. Grazie a quello una nuova depressione non è più una possibilità". Il leader Usa sottolinea, poi, la situazione del lavoro. Senza il piano di stimolo "oltre 2 milioni di americani sarebbero senza lavoro", mentre nel 2010 c'è chi prevede un milione e mezzo di nuovi occupati. Poi l'impegno per il futuro: "Faremo il possibile perché l'economia continui a crescere". Anche perché se l'economia "è salvata", il lavoro "è ancora lungi dall'essere terminato".

E' presto, ovviamente, per parlare si crisi superata. Anche perché molti americani non percepiscono la ripresa economica trovandosi a fronte di un tasso di disoccupazione che resta poco sotto del 10%. Obama lo sa e non si nasconde: "Milioni di americani sono ancora senza lavoro. Altri milioni si stanno dando da fare per trovarlo. Tutto ciò non si percepisce certo come una ripresa. Me ne rendo conto".

Nonostante questo, fa capire il leader Usa, la strada imboccata è quella giusta. E se il governo americano è entrato nell'economia "per dare una spinta temporanea" è il settore privato "che alla fine dovrà spingere la crescita" dice Obama. Preoccupato per le difficoltà di bilancio di diversi stati che potrebbero tradursi in ulteriori licenziamenti.

Obama, infine, ha anche tirato una frecciata ai repubblicani, molti dei quali si sono opposti al pacchetto di stimoli, ma poi "si sono presentati a tagliare il nastro" di progetti finanziati con quei soldi "nelle loro circoscrizioni elettorali".

Il sondaggio. Popolarità in calo per Obama che, per la maggioranza degli americani, non merita di essere rieletto. Secondo un sondaggio della Cnn il 52% preferirebbe vedere qualcun altro alla Casa Bianca nel 2012, mentre solo il 44% è pronto a riconfermare la fiducia a Obama. Politicamente il dato non comporta un automatico spostamento di consensi a favore dei repubblicani.

(17 febbraio 2010)

 

 

 

 

L'UNITA'

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2010-02-17

Usa, Obama: "Senza stimoli economia verso la catastrofe"

Negli Usa, il governo ha salvato l'economia dalla crisi. Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha detto che il pacchetto di stimoli straordinari all'economia varato dal governo un anno fa ha "evitato la catastrofe". Parlando oggi da Washington in occasione dell'anniversario dell'American Recovery and Investment Act, un piano di spesa straordinario da 787 miliardi di dollari per salvare posti di lavoro e stimolare l'economia, Obama ha detto che "non è stata un decisione politicamente facile", ma "se non l'avessimo presa sarebbe stata una catastrofe".

Il presidente ha riconosciuto che molti americani soffrono ancora gli effetti della peggiore recessione dagli anni '30 e che, nonostante i dati ufficiali indichino un aumento del prodotto interno lordo, per molte persone le condizioni attuali non "sembrano certo di ripresa". "Nonostante lo straordinario sforzo, milioni di americani restano senza lavoro", ha detto Obama, ricordando che il fulcro della crescita restano le imprese private. "Le aziende sono il motore della crescita dell'occupazione", mentre il governo può solo " fornire una spinta temporanea che rimetta soldi in tasca alle persone e mantenga i posti di lavoro".

Obama ha anche tirato una frecciata ai repubblicani, molti dei quali si sono opposti al pacchetto di stimoli, ma poi "si sono presentati a tagliare il nastro" di progetti finanziati con quei soldi "nelle loro circoscrizioni elettorali".

17 febbraio 2010

 

il SOLE 24 ORE

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2010-02-26

DA CAORSO AL LAMBRO ITALIA ASSURDA / Nucleare no schifezze sì

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26 Febbraio 2010

C'è un filo che ha legato nella giornata di ieri Caorso (Piacenza) a Boretto (Reggio Emilia). Luoghi vicini sulle mappe e nelle logiche. A Caorso la proposta di riattivare la vecchia centrale ha causato il no degli enti locali: vecchia sindrome nimby. A Boretto è arrivata la macchia nera d'idrocarburi sversata nel Lambro, e da qui nel Po: antico disprezzo del bene comune. Il filo? Interessi privati in cosa pubblica. Mentre Obama negli Usa apre al nucleare dopo un embargo che nel partito democratico durava da 30 anni, l'Italia pare incapace di trovare un'intesa su come dare energia al proprio futuro. Soprattutto se il futuro bussa alla porta di casa nostra, con lo strascico di un rischio solo presunto, come in Val di Susa. Ma un ipocrita radicalismo ambientalista cede subito il passo se c'è da spostare l'immondizia dal cortile di casa, magari nel fiume che è di tutti e dunque di nessuno. Ovvio dire che questa doppia morale non ci piace. Tradisce un approccio infantile allo sviluppo economico: socializza i costi, privatizza i profitti. Pessima giornata, ieri, tra Caorso e Boretto.

26 Febbraio 2010

 

 

 

 

 

2010-02-17

Obama riaccende il nucleare

dal nostro corrispondente Mario Platero

17 Febbraio 2010

Obama riaccende il nucleare (Epa)

Dossier Nuove Energie

NEW YORK - Barack Obama ha varcato ieri il Rubicone del nucleare: ha annunciato garanzie federali per 8,33 miliardi di dollari per la costruzione di due nuovi reattori in Georgia affidati alla Southern Co., una delle principali società energetiche dello stato. È la prima volta dal 1970 che l'America mette in cantiere un progetto per una nuova centrale. A questo ne seguiranno quasi certamente altri: vi sono dei progetti in Carolina del Sud, Texas, Maryland.

Nel bilancio 2010 Obama ha proposto di triplicare gli stanziamenti per garantire la costruzione di nuovi impianti nucleari da 18,5 miliardi di dollari a 54 miliardi di dollari. Ma c'è anche una svolta politica: in campagna elettorale Obama aveva preso le distanze dai progetti nucleari, criticati dagli ambientalisti per i pericoli posti dai reattori nucelari che utilizzano materiale radioattivo. Gli impianti nucleari inoltre erano un vessillo dell'ex presidente George W. Bush.

Era stato lui a chiedere i primi stanziamenti per le garanzie ed era stata la sua amministrazione a varare nel 2005 il progetto di legge per il nucleare, osteggiato da molti democratici e dagli ambientalisti.

Ieri Obama ha dunque fatto un passo verso il centro: "So che i difensori dell'ambiente sono contro il nucleare - ha detto - ma per prevenire le peggiori conseguenze nei cambiamenti climatici dobbiamo aumentare i nostri approvvigionamenti nucleari". Le centrali, ha aggiunto, saranno "sicure e pulite" e garantiranno "la sicurezza e il futuro del nostro paese". E qui Obama ha lanciato il messaggio più importante: "Basta con lo stesso vecchio dibattito di sempre tra destra e sinistra, tra ambientalisti e imprenditori. So che ci sono delle opinioni differenti ma non possiamo permetterci di non fare passi avanti".

Obama, che ha presentato ieri la sua iniziativa in Maryland a Lanham durante una visita a una centrale elettrica gestita dal sindacato degli elettricisti americani, ha spiegato che questo impianto "consentirà di tagliare l'inquinamento da CO2 di 16 milioni di tonnellate all'anno rispetto a un impianto equivalente al carbone, è come togliere 3,5 milioni di veicoli dalle strade" ha detto. Il presidente ha sottolineato che l'impianto contribuirà allo sviluppo economico attraverso progetti energetici: per la costruzione che comincerà nel 2011 per un impianto e nel 2012 per l'altro e terminerà fra il 2016 e il 2017, si creeranno circa 3.500 posti di lavoro. A costruzione ultimata, per la gestione permanente ci vorranno 800 persone. L'impianto a regime servirà circa 550mila abitazioni e una popolazione di 1,4 milioni di persone.

Ci sono ovviamente polemiche di altro genere per un progetto di questo tipo. Una delle più importanti riguarda la gestione dei rifiuti, che Obama ha affrontato promettendo misure di assoluta sicurezza "grazie ai progressi tecnologici che abbiamo compiuto sia per la gestione dell'impianto che per il riciclaggio dei rifiuti". La seconda, che invece Obama non ha affrontato, riguarda il fatto che quasi certamente la garanzia sarà a fondo perduto.

 

LA SCHEDA

I due reattori in Georgia

L'amministrazione americana investirà 8,3 miliardi di dollari (circa sei miliardi di euro) per la costruzione di due reattori nucleari a Burke, in Georgia. Il piano, possibile grazie a una legge del 2005, dovrebbe creare 3.500 posti di lavoro - di cui 800 permanenti - e fornire energia a 1,4 milioni di persone.

Un piano da 54 miliardi

L'amministrazione Obama ha previsto in finanziaria prestiti federali garantiti per l'energia nucleare per altri 35,5 miliardi di dollari, che si aggiungono ai 18,5 miliardi già in bilancio ma non ancora spesi. In tutto le risorse dovrebbero quindi arrivare a 54 miliardi di dollari: budget sufficiente a costruire sei o sette centrali (i costi stimati per ognuna sono tra gli 8 e i 10 miliardi).

In America ci sono 104 reattori nucleari in 31 stati che generano circa il 20% dell'energia elettrica usata nel paese, cioè il 70% di quella considerata pulita.

Contro il global warming

Il presidente Obama ha detto che il nucleare - bloccato dal 1979, anno dell'incidente di Three Miles Island in Pennsylvania - non è di destra né di sinistra. A spingere a favore della scelta nucleare non ci sono solo esigenze economiche ma anche ambientaliste: "Il nucleare - ha detto il presidente - rimane la maggiore fonte d'energia che non produce emissioni inquinanti. Una centrale atomica a parità di energia prodotta in un anno, è capace di ridurre l'inquinamento di 16 milioni di tonnellate di carbone. Praticamente è come togliere dalla strada 3,5 milioni di automobili".

Dossier Nuove Energie

17 Febbraio 2010

 

 

 

 

Reattori nucleari fermi, la Francia torna a comprare energia dopo 27 anni

17 novembre 2009

In ottobre la Francia è stata importatrice di elettricità per la prima volta dall'inverno 1982-83. Lo ha reso noto Rte (Reseau de Transport d'Electricité), controllata del gruppo pubblico elettrico Edf. Tradizionalmente esportatrice grazie al suo imponente parco nucleare, la Francia nel solo mese di ottobre ha acquistato 458 Gwh a causa dei numerosi fermi dei reattori nucleari, per incidenti o operazioni di manutenzione. I 58 reattori (che coprono il 75% del fabbisogno del paese) hanno segnato un calo dell'8,9% della produzione di energia rispetto ad un anno prima, così come le centrali idroelettriche hanno accusato una flessione del 19,7% della produzione a causa delle deboli pioggie. (Il Sole 24 Ore Radiocor)

17 novembre 2009

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SORRISI e CANZONI

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WIKIPEDIA

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